Riassunto

OBIETTIVI: valutare l’impatto a lungo termine del terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009 sulla salute della popolazione.
DISEGNO, SETTING E PARTECIPANTI: tre successive indagini sono state eseguite su campioni della popolazione di 18-69 anni residente all’Aquila e negli altri comuni colpiti dal sisma. I dati, sulla qualità della vita relativa alla salute, i disturbi depressivi, i comportamenti a rischio e l’adozione di misure di prevenzione sono stati raccolti attraverso interviste telefoniche nel 2007-2008, nel 2010 e nel 2011-2014.
RISULTATI: la prevalenza di persone che dichiarano difficoltà economiche è aumentata dopo 3-5 anni dal terremoto (8% nel 2010 vs. 14% nel 2011-2014). Ciononostante, la qualità della vita relativa alla salute è migliorata (riduzione di giorni in cattiva salute fisica o psichica: in media, da 7 giorni nel 2010 a 5 giorni nel 2011-2014) e la frequenza di disturbi depressivi si è ridotta fino a raggiungere i livelli medi nazionali (16% nel 2010 vs. 7% del 2011-2014). L’inattività fisica, grave conseguenza della prima fase del periodo post-sisma, è meno frequente (39% nel 2010 vs. 27% nel 2011-2014), senza raggiungere i livelli, più bassi, registrati prima del sisma. La prevalenza di fumatori (34%) e del consumo di alcol a rischio (21%), in aumento rispetto al 2010) è elevata, soprattutto tra i giovani adulti.
CONCLUSIONI: dopo 3-5 anni dal terremoto dell’Aquila, rispetto al 2010 la qualità della vita relativa alla salute è migliorata (tranne che nelle persone con almeno una malattia cronica) e la frequenza di sintomi depressivi si è ridotta, segno di un recupero da disturbi conseguenti al terremoto, nonostante le difficoltà economiche siano aumentate. D’altra parte, esistono elementi di criticità, come le minacce allo stato di salute rappresentato dall’elevata prevalenza di fumatori e di consumo di bevande alcoliche al di fuori dei pasti, soprattutto fra i giovani, e dall’inattività fisica che resta molto frequente, in particolare tra gli anziani, anche se minore rispetto al 2010. Infine, esistono margini di miglioramento nell’adesione a misure di prevenzione e agli screening oncologici e migliora l’adozione dei dispositivi di sicurezza stradale.

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Abstract

OBJECTIVES: to evaluate the long-term impact on the health of the general population of L’Aquila earthquake that occurred on April 6th, 2009.
DESIGN, SETTING AND PARTICIPANTS: three consecutive surveys were performed on samples of the population of 18-69 years resident in L’Aquila and in the other towns affected by the earthquake. Data on health-related quality of life, depressive disorders, behaviour risk factor, and adoption of preventive measures were collected through telephone interviews in 2007-2008, in 2010, and in 2011-2014.
RESULTS: the prevalence of individuals who declared to have economic difficulties increased after 3-5 years from the earthquake (8% in 2010 vs. 14% in 2011-2014). Nevertheless, health-related quality of life improved (decrease of unhealthy days: 7 in 2010 vs. 5 in 2011-2014), while the prevalence of depressive symptoms decreased so that it reached the national average rates (16% in 2010 vs. 7% in 2011-2014). Lack of physical activity, a serious consequence of the first period after the earthquake, became less habitual (39% in 2010 vs. 27% in 2011-2014), probably due to an improvement in the urban redevelopment. The prevalence of smoking and harmful use of alcohol is high (34% and 21%), mostly among young adults.
CONCLUSIONS: 3-5 years after the earthquake of L’Aquila, compared to 2010 the quality of life related to health is improved (except in people with at least one chronic disease), and the frequency of depressive symptoms decreased, a sign of an extended recovery from conditions caused by the earthquake, despite of an increasing economic difficulties. On the other hand, we must emphasize critical elements, such as the high prevalence of smoking and consumption of alcoholic beverages other than as part of the meals, especially among young people, and very frequent physical inactivity, particularly among the elderly, although lower than in 2010. Finally, adherence to preventive measures and screening for cancer, and adoption of road safety devices could be improved.

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