Mi è difficile conciliare l’affermazione del dottor Peragallo che lo scopo (del lavoro) (…) non è quello di presentare stime di rischio » con l’inclusione, nel lavoro stesso, dei dati italiani in ben tre tabelle di rischi relativi (quelli la cui funzione piu si approssima alla inferenza causale). Il dottor Peragallo ritiene che «non è azzardato considerare che i risultati (del loro studio) non supportano l’ipotesi di uno specifico rischio cancerogeno legato al servizio prestato nei Balcani». Personalmente, penso che finora lì’ipotesi di un rischio cancerogeno legato al servizio prestato nei Balcani rimanga soltanto un’ipotesi, ma ritengo che – data l’incompletezza della rilevazione di casi – l’intervento di Peragallo et al non porta alcun contributo a favore o contro l’ipotesi stessa. Deploro quindi che dieci anni dopo la relazione Mandelli gli italiani siano ancora privi di qualsiasi forma di epidemiologia sull’occorrenza di tumori nei reduci dai Balcani... Accedi per continuare la lettura

       Visite