Nei discorsi che fa la gente, tra esperti e non esperti, discutendo di come sta andando l’epidemia ormai si parla quasi solo di Rt o di RDt. Anche i titoli dei giornali o gli interventi nei talk show vedono la sigla Rt al primo posto nelle citazioni e tutti pensano di poterlo interpretare, tanto che quando l’Rt diminuisce tutti credono persino, erroneamente, che l’epidemia stia decrescendo. Si sono più volte sottolineati i problemi che ha l’Rt calcolato dall’ISS e perché si ritiene cosa accorta analizzarlo congiuntamente all’RDt disponibile in MADE che risulta molto più tempestivo e di facile interpretazione.

Ma è opportuno invitare chi si appresta ad usare MADE, o che si limita a leggere il report giornaliero che da pochi giorni è in linea e che nei prossimi sarà più ricco di grafici, a non fermarsi a cercare solo il valore dell’RDt o anche il valore della media mobile dell’ultima settimana. L’informazione più tempestiva, e forse più sensibile, dell’andamento dell’epidemia la si può avere andando sul menù alla pagina “Evoluzione Epidemica” presente sia a livello nazionale che regionale e prossimamente, dopo alcune verifiche necessarie, anche provinciale.

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Il razionale di questa elaborazione è quello di mostrare se l’andamento delle frequenze dei giorni dell’ultima settimana siano simili o meno all’andamento dei quindici giorni precedenti.

Se ad esempio il 13 marzo vogliamo sapere se i dati della settimana, quella cioè dal 7 al 13 marzo, seguono l’andamento precedente, cioè quello delle due settimane dal 21 febbraio al 6 marzo, allora la procedura di MADE innanzitutto calcola le medie mobili a sette giorni di tutti giorni di queste due settimane e ne analizza il trend con una regressione lineare come qui di seguito indicato, da cui risulta un’intercetta di 13.774 e uno  slope di 534.

 

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MADE poi calcola il ciclo intra settimanale, che nei dati delle notifiche di positività è molto accentuato perché risente del rallentamento dell’attività diagnostica durante i WE. Il ciclo viene calcolato come percentuale media nelle due settimane dei casi del giorno rispetto alla media della settimana. Con queste percentuali moltiplicate per i valori del trend MADE ottiene l’andamento del ciclo trend, come si può vedere nel grafico seguente.

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La retta rossa è il trend lineare, la linea punteggiata il ciclotrend, pois rossi sono le frequenze delle due settimane su cui viene calcolato il modello e i pois verdi quelli dell’ultima settimana che si sta valutando. Si faccia attenzione che in MADE i colori e i simboli sono leggermente diversi da quelli utilizzati in questi grafici.

Analizzando i pois verdi si vede subito che l’ultima settimana ha frequenze leggermente inferiori al modello delle due precedenti, anche se questo sommariamente ne riproduce l’andamento; le differenze tra modello e dati osservati sono presentate nel grafico dei residui.

Il 7 marzo le frequenze erano maggiori di quelle indicate dal modello, ma poi dal giorno 10 al 13 sono decisamente diminuite. Si può vedere in tabella che se il 13 marzo ci fossero state le frequenze proiettate dal modello si sarebbero avuti ben 3.565 positivi in più.

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Cosa si può allora concludere dall’analisi qui descritta? Che innanzitutto l’andamento risulta lineare e non esponenziale (in MADE si può scegliere eventualmente anche un modello esponenziale di trend), che vi è poi una forte componente di ciclo che deve essere considerata altrimenti si rischia di scambiare le differenze tra giorni in andamenti a medio termine, e infine che l’epidemia sta crescendo sempre ad un ritmo di trend di circa 500 casi in più ogni giorno, ma questa crescita sta lentamente rallentando.

Il modello permette anche di ipotizzare quali potrebbero essere le frequenze nella prossima settimana e, ad esempio, se l’andamento rimanesse quello precedente purtroppo il 19 marzo avremmo più di 35.000 notifiche di positività, mentre forse saranno di meno data la flessione osservata.

Questa rappresentazione permette quindi di confrontare l’andamento dell’ultima settimana con l’andamento delle due precedenti. Questo è ciò che presto verrà anche presentato sul report giornaliero di MADE in pdf (scaricabile dal menu principale), ma chi vorrà potrà entrare in MADE e cambiare tutti i parametri dell’analisi scegliendo altre date per il periodo di training (cioè di costruzione del modello di ciclotrend) e per quello di testing (cioè di confronto con i dati osservati nel periodo desiderato).

Da ultimo si può dire che se il modello non fosse lineare bensì esponenziale lo slope della regressione coinciderebbe con il valore dell’indice RDt. Se invece l’andamento, come nel caso indicato, fosse lineare sarebbe più corretto calcolare non la replicazione diagnostica come rapporto tra le due ultime settimane, ma la differenza tra le due incidenze. Si sta ragionando per valutare l’opportunità di introdurre questa valutazione, che per il momento non è implementata in MADE, come opzione alternativa.

Vi invitiamo perciò ad accedere a MADE provando ad elaborare i dati alla pagina “Evoluzione Epidemica”.

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