Riassunto

Il 6 novembre 2014, a Napoli, durante il 38° Congresso annuale dell’Associazione italiana di epidemiologia (AIE), si tennero le elezioni per rinnovare la Segreteria. Per noi neoletti quella data fu l’inizio di un’esperienza entusiasmante. Anche Barbara, eletta con il maggior numero di voti, entrò a far parte del nuovo gruppo di lavoro.

Il 6 novembre 2014, a Napoli, durante il 38° Congresso annuale dell’Associazione italiana di epidemiologia (AIE), si tennero le elezioni per rinnovare la Segreteria. Per noi neoletti quella data fu l’inizio di un’esperienza entusiasmante. Anche Barbara, eletta con il maggior numero di voti, entrò a far parte del nuovo gruppo di lavoro.

La prima riunione formale, convocata a ridosso della chiusura del Congresso, è uno dei ricordi più vividi che abbiamo di lei: bastò quel primo incontro per renderci conto che il suo entusiasmo, la sua competenza e la sua disponibilità avrebbero condotto l’AIE verso progetti nuovi e appassionanti. Nei due anni successivi abbiamo avuto la conferma di quella prima impressione: le discussioni erano sempre alimentate e spesso avviate dalla sua scintilla intellettuale, e l’efficienza con cui svolgeva i compiti a lei affidati era spettacolare.

Tra i traguardi più importanti raggiunti dal nostro gruppo di lavoro ci fu l’organizzazione del 39° Congresso annuale AIE, durante Expo 2015, dedicato all’alimentazione. Fu quella un’occasione importante per censire le attività di ricerca dell’epidemiologia italiana sui temi dei rischi per la salute associati alla dieta, oltre che sulla valutazione delle attività preventive. Ma fu anche l’occasione per richiamare il ruolo dell’epidemiologia italiana nella prevenzione primaria delle malattie cronico-degenerative. Il lascito scientifico di quel Congresso si può leggere in alcuni editoriali a cui Barbara ha contribuito e nel numero speciale di Epidemiologia&Prevenzione dedicato al cibo, da lei curato nell’ottobre 2015. È indubbio che tale contributo non sarebbe stato pubblicato nella forma che ha poi assunto senza la risolutezza e la passione di Barbara.

Altro importante obiettivo della Segreteria fu la progettazione e la realizzazione del Convegno di primavera del 2016 sull’epidemiologia, la sorveglianza e la ricerca nel contesto di disastri naturali. La sede dell’evento fu fortemente simbolica: L’Aquila, città gravemente danneggiata dal terremoto del 2009. Nelle attività preparatorie per quel Congresso, Barbara espresse il suo enorme potenziale non solo ricoprendo un ruolo centrale nell’organizzazione dell’evento, ma anche lavorando al fianco dei ricercatori che a L’Aquila stavano sviluppando ricerche sugli esiti del terremoto. Si impegnò lei stessa nelle produzione scientifica, contribuendo a numerose pubblicazioni sul tema degli effetti a lungo termine dei terremoti, tra cui il supplemento di Epidemiologia&Prevenzione, anche questo da lei curato. Con il suo grande lavoro, Barbara ha contribuito a ribadire il ruolo dell’epidemiologia italiana nella preparedness e nella sorveglianza delle catastrofi naturali, un tema che in Italia ha valore non solo scientifico, ma anche sociale, visto l’impatto di questi disastri sulle fasce di popolazione più fragili.

Queste due imprese sono state un impegno rilevante sia da un punto di vista culturale sia operativo, ma la Segreteria le ha affrontate con la consapevolezza di avere una risorsa interna non solo affidabile e competente, ma anche in grado di realizzarle con il sorriso e la serenità di cui noi tutti siamo stati testimoni.

Sebbene Barbara abbia iniziato il proprio percorso professionale nell’ambito dell’epidemiologia ambientale, dove era considerata un riferimento sicuro, non ha avuto problemi a brillare in altri campi, come l’epidemiologia delle popolazioni fragili, delle disuguaglianze di salute e della sorveglianza epidemiologica dei disastri naturali.

Barbara non era mai da sola: riusciva sempre a contagiarci con il suo entusiasmo e a coinvolgerci anche quando il lavoro si faceva difficile e le incombenze si accumulavano. Chiunque l’abbia conosciuta a livello personale non può che avere un ricordo di una persona gentile e sensibile, che sapeva ascoltare, vedere al di là delle apparenze e, soprattutto, pensare fuori dagli schemi. Dopo l’esperienza di Segreteria, alcuni di noi continuarono ad averla come punto di riferimento, mantenendo con lei una preziosa relazione umana, che ha reso il distacco molto difficile.

Trovare sul proprio percorso una persona in grado di unire gentilezza, entusiasmo e competenza è una fortuna rara. Siamo onorati di aver conosciuto Barbara e di averla avuta accanto durante l’esperienza di Segreteria 2014-2016 e negli anni successivi.

La Segreteria AIE 2014-2016
Elias Allara, Fabrizio Faggiano, Manuele Falcone,
Gianluigi Ferrante, Roberta Pirastu, Patrizia Schifano,
Carlo Senore, Maria Serinelli

NOTE: Tutti i lavori di Barbara Pacelli citati in questa pagina sono elencati a p. 13 di questo volume.

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