Riassunto

Proponiamo le due lettere inviate da Rodolfo Saracci e Carlo Alberto Perucci riguardanti la proposta di costituzione della “Federazione Italiana per la Salute Pubblica e l’Organizzazione Sanitaria". Invitiamo soci AIE e abbonati a commentare.

Proponiamo le due lettere inviate da Rodolfo Saracci e Carlo Alberto Perucci riguardanti la proposta di costituzione della “Federazione Italiana per la Salute Pubblica e l’Organizzazione Sanitaria" esposta da Giuseppe Costa sulle pagine di E&PdiMezzo. Invitiamo soci AIE e abbonati a commentare.

Considerazioni sulla Federazione
di Rodolfo Saracci

Cari Presidenti,

dopo avere avuto qualche scambio individuale con ciascuno di voi e dopo avere riflettuto ancora alla proposta di Federazione Italiana per la Sanità Pubblica e l’Organizzazione Sanitaria (tenendo anche conto degli interventi che si sono manifestati) penso sia opportuno che indirizzi questa breve nota a entrambi. Al Presidente in carica in quanto tutto il paziente lavoro di sviluppo del progetto di federazione in seno al gruppo inter-societario è stato portato avanti con molto lavoro, convinzione e direi entusiasmo da Geppo. Al presidente subentrante perché sarà compito principalmente di Paola portare all’interno del gruppo-intersocietario le decisioni dell’AIE e partecipare attivamente alle fasi iniziali di sviluppo dell’iniziativa federativa.

Il mio punto di vista si riassume in tre considerazioni :

(1) Quando sono intervenuto nella discussione a fine Giugno 2012 ritenevo che il progetto fosse ancora aperto a possibili cambiamenti, come testimonia la proposta finale che formulavo, cioè che si cominciasse non con la costituzione di una Federazione ma con qualche ben definito progetto inter-societario comune che servisse come “test” di fattibilità effettiva. Questa proposta non avrebbe avuto alcun senso se fossi stato a conoscenza che la situazione era già evoluta oltre il punto in cui si sarebbero ancora potute considerare delle alternative alla Federazione. Data quindi per scontata la costituzione della Federazione mi pare decisamente eccessivo che neppure lo Statuto possa più essere ritoccato : o la Federazione rappresenta una iniziativa di poco peso in cui impegnare del tutto marginalmente l’AIE e allora non c’è neanche bisogno di discutere , tutto può essere deciso come materia di “routine” da Presidente e Segreteria; o –come invece mi pare evidente dall’ampiezza stessa dell’iniziativa e dall’attenzione ad essa dedicata – si propone come un impegno di notevole portata per la sanità pubblica e allora non mi pare possibile che l’Assemblea dell’AIE debba solo prendere atto, se lo vuole, di uno Statuto così come è. Non è un buon modo di fare il primo passo istituzionale di una collaborazione inter-societaria. Non sono in favore di “assemblearismi” e so per esperienza che i progetti sono di fatto sempre portati avanti da un nucleo ristretto di persone, ma credo anche che decisioni importanti per la “storia e filosofia” di una associazione debbano passare al vaglio attivo dei suoi membri,

(2) Ho già fatto notare i punti a mio modo di vedere insoddisfacenti dello Statuto. Lasciando da parte formule più o meno felici che sembrano siano abituali nei testi di statuti associativi e federativi i punti si riducono a due : (a) una chiara esplicitazione dei gradi di autonomia che le componenti della Federazione mantengono (come avevo già accennato, si veda un esempio di formulazione nello statuto della Consulta inter-associativa); (b) la eliminazione di quella che mi sembra una vera assurdità : per lo Statuto la Federazione è “aconfessionale, apartitica e apolitica” . Niente da dire su “aconfessionale e apartitica” : ma come fa una Federazione la cui ragion d’essere è la politica e le politiche della sanità a essere “apolitica”? Se la formula è stata ‘per distrazione’ presa di peso da altri statuti si tratta purtroppo di una distrazione rilevante perché infirma direttamente il razionale della Federazione. Distrazione? Fretta? Perché lo Statuto deve considerarsi immutabile se c’è tempo fino al 31 Dicembre per aderire come membri fondatori ?

(3) Se lo Statuto deve considerarsi “bloccato” la soluzione che a me pare necessaria è la presentazione su un piede di parità all’Assemblea delle due alternative discusse (la seconda brevemente) nel documento del Presidente : 1. adesione alla Federazione con un certo numero di condizioni e qualificazioni ; 2. sospensione per il momento dell’adesione, con un certo numero di condizioni e qualificazioni. Francamente la soluzione di presentare la sola prima alternativa mi pare : (a) non idonea a cogliere le possibili espressioni della volontà dell’Assemblea, che o ratifica o respinge , una decisione quest’ultima che di fatto verrebbe a significare «non collaborazione» inter-societaria, cosa che sono sicuro non è quanto i membri dell’AIE vogliono ; (b) non opportuna in quanto suscettibile , sempre per la stessa ragione della restrizione della scelta possibile («questa unica soluzione si o no»), di incentivare anziché scoraggiare , e malgrado le migliori intenzioni, delle linee di divisione dentro l’AIE.

Grazie per tutto il lavoro che state facendo,

Cordialmente Rodolfo

 

Sulla proposta di costituzione della “Federazione Italiana per la Salute Pubblica e l’Organizzazione Sanitaria”
di Carlo A. Perucci 

Premetto che, sulla proposta di costituzione della “Federazione Italiana per la Salute Pubblica e l’ Organizzazione Sanitaria” , condivido e sottoscrivo completamente le osservazioni di Rodolfo Saracci, che mi auguro siano prese in considerazione in sede di Assemblea in occasione del prossimo Congresso AIE di Ottobre. Ribadisco comunque la mia convinzione della necessità e della utilità di collaborazione tra diverse società ed associazioni scientifiche.

Mi permetto di aggiungere, anche nella per la mia esperienza di “past” segretario AIE, alcune considerazioni sintetiche, probabilmente con linguaggio meno politically correct di Rodolfo Saracci:

  • L’AIE è sempre stata un’associazione culturale e scientifica, non ha mai assunto il ruolo di “sindacato” degli epidemiologi né di lobby dell’epidemiologia. In particolare l’AIE non ha mai discusso di concorsi, cattedre, primariati, nomine, spartizioni più o meno legittime. AIE è stata ed è una della voci di quanti, nel SSN ed i altre sedi fanno epidemiologia, senza necessariamente riconoscersi in una qualche “corporazione”. Credo che un grande merito di AIE fino ad oggi siano state autonomia ed indipendenza, che forse sono anche le ragioni dello scarso potere istituzionale di AIE. Ma un potere ridotto è sempre il prezzo da pagare per autonomia ed indipendenza;
  • Il ruolo delle istituzioni tecniche e scientifiche di sanità pubblica, in particolare di epidemiologia, del SSN, a livello nazionale, regionale e locale è vitale per l’esistenza stressa del SSN, ed è inaccettabile la proposta di un soggetto di diritto privato che si propone come alternativo o sostitutivo delle istituzioni del SSN, se non addirittura antagonista. Semmai occorre lavorare per rafforzare il ruolo delle istituzioni e delle strutture di epidemiologia nel SSN, sia sul versante valutativo che su quello etiologico. Ben venga un NICE italiano, ma come struttura del SSN;
  • Sia in campo valutativo che in campo etiologico è sempre più grave e drammatico il tema dei conflitti di interesse; dobbiamo proporre regole per garantire autonomia ed indipendenza dei soggetti che fanno epidemiologia nel SSN, non certo supportare ipotesi di iniziative private che, da osservazioni empiriche retrospettive, potrebbero essere vettori di sostanziosi conflitti di interesse;
  •  La federazione proposta sembra essere un organismo potenzialmente for profit in modo inaccettabile;
  • Non è chiaro quali sarebbero le risorse scientifiche e tecniche operative della federazione, considerando che tra queste non dovrebbero poter essere considerate le strutture, il tempo di lavoro, gli strumenti dei servizi del SSN, pagati con i finanziamenti del SSN ( incluse le strutture universitarie); Altre osservazioni potrebbero essere formulate, anche analizzando piccoli dettagli verosimilmente ad personam degli atti costituitivi della proposta federazione.

In tutte le organizzazioni sociali il rapporto tra potere e denaro può essere riassunto in due modalità estreme: alcuni usano il denaro per accumulare potere, altri usano il potere per accumulare denaro. Ci sono poi sparute minoranze, di solito derise, che tentano di stare fuori da questo gioco.

Nessuno di noi è incorruttibile, tuttavia per alcuni di noi il prezzo ( in termini di denaro e/o di potere) della corruzione è sempre stato superiore alle disponibilità di cassa ( in termini di denaro e/o di potere) dei potenziali corruttori.

Semplicemente io non ci sto.
Carlo A. Perucci

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