Riassunto

Obiettivo del lavoro è descrivere la gestione di un focolaio di COVID-19 sviluppatosi in uno stabilimento di lavorazione carni in Provincia di Bari. Alla fine di tutte le verifiche è stata individuata una positività ai tamponi oro-rinofaringei (tra soggetti sintomatici e asintomatici) nel 18,4% dei lavoratori dello stabilimento, con maggiore prevalenza di casi nelle aree macellazione bovini e lavorazione suini.
Oltre ai già noti determinanti, quali mancato distanziamento fisico e utilizzo non corretto di dispositivi di protezione individuale, dall’approfondimento del caso emergono altre possibili concause, quali l’utilizzo di manodopera con basso livello di alfabetizzazione, il microclima sfavorevole, l’intensificarsi dei turni di lavoro in particolari periodi dell’anno e la generazione di aerosol che potrebbero facilitare la diffusione del virus nelle aree di lavorazione con maggiore presenza di casi. L’analisi di questo focolaio, simile ai molteplici analoghi cluster verificatisi negli stabilimenti di lavorazione carni in numerose nazioni, può fornire suggerimenti per specifiche azioni di prevenzione.

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Abstract

Aim of this paper is to describe the management of an outbreak of COVID-19 in a slaughtering and meat processing plant in Bari Province (Southern Italy). At the end of the outbreak investigation, 18.4% of the employees were positive to the molecular test for SARS-Cov-2. Higher prevalence has been reported in the bovine slaughtering house and swine meat processing plant.
In addition to lack of physical distancing and correct use of personal protective equipment, the spread of the virus has been eased by low level of literacy, indoor microclimate, intensive working time, and aerosol-generating procedures in specific areas of the processing plant where more positive cases have been detected. The analysis of this cluster may suggest specific actions to prevent similar outbreaks in the future.

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