La mobilità attiva (a piedi e/o in bicicletta) per gli spostamenti abituali non è solo un modo di muoversi rispettoso dell’ambiente, ma anche una soluzione ottimale per raggiungere i livelli raccomandati di attività fisica, quindi per migliorare il proprio stato di salute.

Secondo i dati del sistema PASSI rilevati nel 2014 in Italia (a eccezione di Abruzzo, Sicilia, Sardegna e Provincia autonoma di Bolzano), la prevalenza media di persone che usano la bicicletta negli spostamenti abituali almeno una volta nell’ultimo mese è del 15,2% (IC95% 14,8-15,6), con importanti variazioni regionali (Molise: 3,1% – Veneto: 28,6%). Chi si muove in bicicletta lo fa mediamente per 3,8 giorni a settimana per 36 minuti al giorno. L’uso della bicicletta anziché dell’automobile ha evitato l’emissione di 1.459.936 tonnellate di CO2 in un anno. Il programma Health Economic Assessment Tool (HEAT) dell’Organizzazione mondiale di sanità ha permesso di stimare la riduzione della mortalità (in età 18-69 anni) tra chi usa la bicicletta in base ai giorni e ai minuti di mobilità in bicicletta; mediamente, è pari al 14% (Molise: 9% – Puglia e Basilicata: 17%), per un risparmio complessivo di 1.867 decessi annui (Molise: n. 1 – Lombardia: n. 394), ossia 34 decessi ogni 100.000 ciclisti. Se le regioni del Centro e del Sud Italia avessero i livelli medi di uso della bicicletta del Nord (21,8%), si risparmierebbero ulteriori 1.437 decessi all’anno.

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